Gli strumenti musicali vennero acquistati, di seconda mano, dalla banda di Riva del Garda per un importo totale di 279 fiorini austriaci.
La prima apparizione pubblica fu il primo gennaio dell’anno 1900, ed in quell’occasione, i suonatori portarono come segno distintivo un berretto acquistato con l’intervento economico dell’Amministrazione comunale.
In tutto il periodo dell’anteguerra la banda di Dro non fece mai mancare la sua presenza, accompagnando ricorrenze e funzioni sia civili che religiose, allietando feste paesane, esibendosi in occasione di recite teatrali, organizzando balli, lotterie e recandosi spesso anche nei paesi vicini.
All’arrivo della Prima Guerra Mondiale, l’attività venne sospesa in parte per la partenza degli uomini alle armi e in parte per l’evacuazione del paese, diventato in quel periodo zona di fronte con l’Italia.
Nel 1919, con la fine delle ostilità e con il rientro dei profughi, la banda non tardò a riprendere la sua attività, allietando con la sua musica e la sua allegria. Nello Stesso periodo, fu costituita una seconda banda, meglio conosciuta come “Banda Rossa”, di spiccata propensione politica, che si dovette sciogliere nel 1926 a causa di atti intimidatori da parte di esponenti del regime che influenzava il paese in quel periodo.
Poco tempo dopo nello stesso periodo la Banda Sociale si trasformò in banda del Dopolavoro e successivamente in “fanfara” della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale, ritrovandosi oltre ad affrontare le tradizionali uscite, a partecipare a ricorrenze e feste imposte dalla “liturgia” fascista, questo almeno per l’intero “Ventennio”. Fu di nuovo la guerra a far tacere gli strumenti, per poi nel 1946 ricominciare nuovamente come la “Banda Sociale di Dro”.
Il momento più difficile per la banda fu nella metà degli anni ’50, quando per motivazioni in parte politiche rischiava di doversi sciogliere, grazie però alla tenacia di Benuzzi Attilio e Lutterotti Tullio si riuscì ad evitarlo.
Era ormai il 1963 quando per motivi di salute Tavernini Giovanni fu costretto a rassegnare le sue dimissioni e ad abbandonare il suo posto di maestro. La bacchetta passò così a Guerrino Malfer, che con giovanile entusiasmo, grande dedizione e l’aiuto di validi collaboratori riassettò il gruppo della banda.
Forte di un rinnovo e di un ritrovato benessere popolare, iniziò una grande ascesa, che portò la banda a moltiplicare le proprie uscite.
Nel 1972 la banda rivide lo statuto, in corrispondenza furono confezionate le prime divise e nel 1976 venne costituito il gruppo delle majorettes, con cui si vide aumentare il numero delle uscite, fu però con le “Pleiadi Blu” di Arco che la banda vide il numero arrivare a quaranta l’anno.
Nel 1977 vi fu, con un Assemblea dei Soci, l’ultimo e definitivo cambio di nome per la banda, era la “Banda Sociale Dro - Ceniga”. Grazie alla sapiente guida del maestro Malfer e ai componenti, la banda continuò a crescere e incrementare la sua fama, spingendosi fino a Monaco di Baviera e a toccare così per la prima volta terre straniere. Nella ricorrenza del “novantesimo anno di fondazione”, peraltro impreziosito da una pubblicazione storico-documentaria, arrivò il nuovo gruppo delle majorettes guidato dalla maestra Angeli Nadia, che si presentò al pubblico con coreografie a tempo di banda. E’ nel 1990 che la banda trova, soprattutto grazie all’Amministrazione comunale, una sede stabile e adeguata alle sue attività.
Le note suonate con la banda di oggi, ci fanno viaggiare con soddisfazione, portandoci in posti nuovi dove esibirci.